Quando per troppo tempo viviamo solo un certo tipo di emozione, o comportamento, o pensiero corriamo il rischio di sbilanciarci. Ecco che se siamo sempre nella rabbia o nella paura, nella fuga o nell’attacco, nel vittimismo o nell’arroganza così come nella bontà o nella generosità o altro, ci identifichiamo solo con quello stato, dimenticando il “fluire”. Se questo dura per un periodo piuttosto lungo finisce anche che perdiamo consapevolezza dell’altro polo dell’equilibrio fino a quasi pensare che non esiste più e questo, soprattutto nel caso di poli “negativi”, può diventare fonte di dolore e sofferenze anche prolungate.
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