Quando ascoltiamo il nostro dialogo interiore ed esteriore dalla radice del terzo occhio, all’interno della nostra testa, ci accorgiamo di essere al centro di un sistema che si comporta come una bilancia. In quel punto c’è equilibrio ma il nostro dialogo che oscilla continuamente tra razionale ed irrazionale, tra logico e fantasioso, tra spontaneo e formale, tra credenze e verità, tra passato e futuro, tra davanti e dietro, tra vicino e lontano, tra amici e nemici, ecc. ecc. se da una parte ci da un bel senso di movimento dall’altra ci da insicurezza ed agitazione. Alle volte poi ci “sbilanciamo” su un aspetto piuttosto che un altro, allora diventiamo troppo se non solo razionali, o fantasiosi, o formali e così via, con il risultato di una sensazione permanente di disagio o insoddisfazione. Trovare il centro, il punto di equilibrio della bilancia diventa allora non solo cosa desiderabile ma anche ambita.
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